La nostra fiaba

Sinfonia di ottobre

La pioggia di stelle

Una fiaba dei fratelli Grimm

C’era una volta una bambina che non aveva più né babbo né mamma ed era tanto povera, senza una stanza dove abitare né un lettino dove dormire; insomma, non aveva che gli abiti indosso e in mano un pezzetto di pane, che un’anima pietosa le aveva donato. Ma era buona e pia. E, siccome era abbandonata da tutti, errò qua e là per i campi, fidando nel buon Dio.

Incontrò un povero, che disse:
— Ah, dammi qualcosa da mangiare! Ho tanta fame!
Ella gli porse tutto il suo pezzetto di pane e disse:
— Buon pro ti faccia!
E continuò la sua strada.

Poi venne una bambina, che si lamentava e le disse:
— Ho tanto freddo alla testa! Regalami qualcosa per coprirla.
Ella si tolse il berretto e glielo diede.

E dopo un po’ ne venne un’altra, che non aveva indosso neanche un giubbetto e gelava; ella le diede il suo.

E un po’ più in là un’altra le chiese una gonnellina, ed ella diede la sua.

Alla fine giunse in un bosco e si era già fatto buio; arrivò un’altra bimba e le chiese una camicina. La buona fanciulla pensò:
«È notte fonda, nessuno mi vede, posso ben dare la mia».

Se la tolse e diede anche la camicia.

E mentre se ne stava là, senza più niente indosso, d’un tratto caddero le stelle dal cielo, ed erano tanti scudi lucenti: e, benché avesse dato via la sua camicina, ecco che ne aveva una nuova, che era di finissimo lino.

Vi mise dentro gli scudi e fu ricca per tutta la vita.